mercoledì 2 luglio 2014

Inquinamento da Formula 1

Dopo che la Giunta di Monza ha approvato le linee guida per il rinnovo ventennale della concessione alla Sias (Società Incremento Automobilismo Sportivo), un aspetto forse meno noto di un Gran Premio di F1 è quello relativo all’inquinamento che questa manifestazione produce sia indirettamente che nei territori dove questo dove si corre, in termini di CO2 emesso in un solo giorno di “svago sportivo”, considerabile tale in quanto non strettamente necessario al vivere e al muoversi quotidiano, per lavoro. Recentemente, nel settembre del 2007, il prof. Pierre Ozer del Dipartimento di Scienze e Gestione dell’Ambiente dell’Università di Liegi, ha però condotto alcune valutazioni su tale aspetto per il Gran Premio di Formula 1 del Belgio  che si è svolto a  Spa – Francorchamps il 16 settembre 2007. Pur con le dovute avvertenze leggibili nelle premesse di tale studio, reperibile in http://bulles.agora.eu.org/IMG/pdf/200709_pierre_ozer_francorchamps.pdf, l’autore, si fa carico di quantificare per ogni singolo segmento della filiera, le emissioni da CO2 prodotto per lo svolgimento di tale manifestazione. L’avvertenza data è che ogni Gran premio di F1, per caratteristiche e dislocazione, ha proprie peculiarità, che non possono essere riproposte in modo automatico. Qui ricordiamo solo che l’autodromo di Spa – Francorchamps, è situato a circa 50km a sud-est di Liegi, nel mezzo delle Ardenne, dove si corre il GP di F1 sin dalla sua prima edizione del 1950. Il tracciato originario, poi modificato negli anni successivi, è datato 1924, quasi come quello di Monza (1922). Il tracciato è lungo circa 7 km e viene percorso per 44 giri di gara per un totale di 308 km.  Come puro temine di paragone si faccia conto che per il GP d’Italia 2007 che si è corso a Monza il 9 settembre 2007, i piloti hanno percorso 307 km, per complessivi 53 giri e che la pista è lunga 5,8 km circa. Ma ora torniamo allo studio di Pierre Ozer. Questo parte dall’analisi dei consumi delle F1: 75 litri per fare100 km (secondo Max Mosley) pari quindi, a 16,1 tonnellate di CO2, considerando che i 22 bolidi di F1 abbiano percorso 44 giri, più il giro di posizionamento, quello di riscaldamento e quello finale, pari quindi a 329 km complessivi. L’autore dello studio analizza poi la filiera della F1 ed in particolare quanto CO2 viene emesso per produrre i pneumatici (28,8 ton); la loro distruzione  (8,5 ton); la fabbricazione di un F1 (8,5 ton), per una somma totale di 54,4 tonnellate di CO2.Ma la parte più interessante dello studio è quella relativa agli spostamenti. Ozer quantifica quelli effettuati dai 65.000 spettatori paganti in Belgio, secondo le diverse provenienze ed i mezzi utilizzati (auto, aereo, treno), arrivando così a stimare la ragguardevole cifra di 6.273,2 tonnellate di CO2 emesso unicamente per andare ad assistere al GP del Belgio. Il dato viene poi incrementato dal calcolo per la produzione, la distruzione e la fabbricazione dei pneumatici delle macchine stesse di quelli che vanno ad assistere il GP, che risulta pari a 21,1 di tonnellate di CO2.E’ stato poi calcolato il numero dei giornalisti e dei fotografi presenti alla manifestazione, sempre per provenienza e per mezzo utilizzato, arrivando così al dato di altre 627,6 tonnellate di CO2 prodotte (più 1,8 tonnellata per le riprese dall’elicottero per le 3 ore di gara).La quarta parte delle valutazioni di Ozer riguarda lo spostamento dei piloti e dei loro staff tecnici e cioè come e da dove questi si trasferiscono, arrivando a quantificare 428,5 tonnellate di CO2 prodotte, più altre 72,1 ton per lo spostamento dei camion che trasportano i veicoli di F1. Infine vengono analizzati altri spostamenti come: il volo degli elicotteri per l trasporto dei VIP (80 tonnellate di CO2); i poliziotti per vigilare sullo svolgimento del GP (9,4 ton CO2); pompieri e medici (1,8 t); distruzione e smaltimento rifiuti (148,7 ton di CO2). Ricapitolando quindi, Pierre Ozer stima le seguenti quantità (in tonnellate di CO2 prodotte): F1 e spostamento scuderie:  555,0(6,6%); spostamento dei giornalisti: 629,4  (7,5%); spostamento degli spettatori: 6.9754,7 (pari all’83%); altri spostamenti (sicurezza, ecc): 239,9 (2,9%). Il totale è di 8.400 tonnellate di CO2 emesse per potere organizzare, far svolgere e vedere il Gran Premio di F1 del Belgio 2007.La voce più ragguardevole riguarda appunto gli spostamenti, ed alcune contromisure potrebbero essere prese in tal senso. Ma ricordiamo che la produzione di CO2 non è che un aspetto di un gran premio di F 1. Altri, come ad esempio il rumore emesso dalle marmitte dei bolidi, sono, a detta degli stessi organizzatori, difficilmente eliminabile. Per Monza poi, a questi danni ambientali se ne aggiungono altri ancora dovuti al permanere dell’autodromo in un parco secolare boscato e vincolato da numerose leggi e norme di tutela. Una permanenza quindi sempre difficile e, come detto sopra, dannosa. Tutto questo, nonostante la firma del protocollo di Kyoto e della ovunque auspicata riduzione delle emissioni di CO2 nel globo.

http://www.infonodo.org/node/21669




Quanto inquina un Gran Premio?

Ben 8.400 tonnellate di CO2 emesso per potere organizzare, far svolgere e vedere il Gran Premio di Formula 1 del Belgio nel 2007. Questo il risultato dello studio effettuato dal prof. Pierre Ozer del Dipartimento di Scienze e Gestione dell’Ambiente dell’Università di Liegi.

Pur con le dovute avvertenze, leggibili nelle premesse dello studio, l’autore si è fatto carico di quantificare le emissioni da CO2 prodotte da ogni singolo segmento della filiera durante lo svolgimento della manifestazione motoristica belga.

Naturalmente ogni Gran premio di F1, per caratteristiche e dislocazione, ha proprie peculiarità che non possono essere riproposte in modo automatico. Si possono però abbozzare alcune valutazioni di massima.

Ricordiamo al lettore che l’autodromo di Spa – Francorchamps è situato circa 50km a sud-est di Liegi e lì si corre un Gran Premio di Formula 1 a partire dal 1950. Il tracciato originario della pista è datato 1924, quasi la stessa età di quello di Monza (1922). E’ lungo 7 km e viene percorso per 44 giri di gara per un totale di 308 km. Come temine di paragone, si faccia conto che nel GP d’Italia 2008 a Monza i piloti hanno percorso 53 giri per complessivi 307 km. Nell’autodromo brianzolo, però, il tracciato è un po’ meno lungo di quello belga, arrivando cioè circa a 5,8 km.

La ricerca parte dall’analisi dei consumi delle vetture Formula 1: ben 75 litri di carburante per percorrere 100 km (secondo Max Mosley, presidente della Fia) pari a 16,1 tonnellate di CO2 emesso, considerando che 22 i bolidi percorrono 44 giri, più il giro di posizionamento, quello di riscaldamento e quello finale ( un totale di 329 km complessivi per vettura).

L’autore analizza quindi la filiera della F1 ed in particolare quanto CO2 viene emesso per produrre i pneumatici, per la loro distruzione, e per la fabbricazione stessa di una F1, per un totale di 54,4 tonnellate di CO2.

La parte più interessante è però quella relativa agli spostamenti. Il prof. Ozer distingue quelli effettuati dai 65.000 spettatori paganti in Belgio nel 2007, a seconda delle diverse provenienze e dei mezzi di trasporto utilizzati (auto, aereo, treno), arrivando così a stimare la ragguardevole quantità di 6.273,2 tonnellate di CO2 emesso unicamente per recarsi ad assistere al GP del Belgio.

E’ stato poi calcolato che giornalisti e fotografi presenti alla manifestazione, tenendo conto della provenienza e del mezzo di trasporto utilizzato, aggiungono al dato altre 627,6 tonnellate di CO2 (più 1,8 tonnellate per le riprese dall’elicottero per le 3 ore di gara).

La quarta parte delle valutazioni di Ozer riguarda gli spostamenti dei piloti e dei loro staff tecnici.

Infine sono state analizzate altre voci: il volo degli elicotteri per il trasporto dei Vip e la distruzione ( o smaltimento) dei rifiuti conseguenti alla tre giorni di gare.

Si arriva così alle seguenti quantità (in tonnellate di CO2 prodotte): F1 e spostamento scuderie: 555,0 (6,6%); spostamento dei giornalisti: 629,4 (7,5%); spostamento degli spettatori: 6.975,7 (pari all’83%); altri spostamenti (sicurezza, ecc): 239,9 (2,9%).

Il totale è appunto di ben 8.400 tonnellate di CO2 emesso per potere organizzare, far svolgere e vedere il Gran Premio di F1 del Belgio 2007.

La voce più ragguardevole riguarda, come già notato, gli spostamenti, ed alcune contromisure potrebbero essere prese in tal senso. Ma la produzione di CO2 non è che uno degli aspetti di un GP di F1. Altri, come ad esempio il rumore emesso dai bolidi, sono, anche a detta degli organizzatori, difficilmente eliminabili.

Per Monza poi, ai danni ambientali citati se ne aggiungono altri dovuti al permanere dell’autodromo in un parco storico vincolato da numerose leggi di tutela. Una presenza quindi difficile da gestire e controllare nei suoi aspetti più delicati, dato che nei periodi di svolgimento delle gare è invaso da decine migliaia di tifosi, dai modi non sempre civili.


http://www.vorrei.org/ambiente/1-ambiente/373-quanto-inquina-un-gran-premio.html




Altri due articoli correlati:
- Calcio: la distrazione di massa migliore (l'Italia e gli italiani lo dimostrano ogni giorno) http://goo.gl/vwfiq9
Sapete a cosa servono tutti questi programmi con competizioni? (di cucina, di calcio, di musica, etc)? http://goo.gl/YdQi5R




Vedi anche: Quanto inquina una nave da crociera?
http://luigipiccirillo.blogspot.it/2014/08/quanto-inquina-una-nave-da-crociera.html



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