lunedì 4 novembre 2013

MAFIA = EXPO come EXPO = politica collusa e corrotta

Venerdì i 3 commissari antimafia regionali (io, Maccabiani e Corbetta) abbiamo inviato due lettere importanti legate ad Expo.
Una alla commissione antimafia regionale, al suo presidente, Girelli.
L'altra, aperta, al dott. Sala, commissario unico di Expo.
I motivi delle due lettere, simili tra loro, sono dovuti alla grave notizia riguardante CMC che compare sugli organi di stampa di questi giorni.

Come già denunciato da noi in Commissione Antimafia proprio settimana scorsa (http://www.beppegrillo.it/2013/10/m5s_lombardia_un_testo_unico_contro_la_mafia.html) la gestione degli appalti pubblici in Lombardia è svolta con insufficiente attenzione nei confronti dell’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici.
Solo un ingenuo può pensare che un’azienda “di dubbia reputazione” operante in una Regione, possa agire in perfetta legalità in altra Regione, soprattutto quando coinvolta in grandi opere, come Expo 2015.
Come già da noi denunciato, se la capofila dell’ATI, Mantovani SpA, è indagata per l’indagine “Doppio colpo 3” in Veneto perché ha rapporti economici con la famiglia Madonia, come si può pensare che in Lombardia sia sana e operi senza legami con mafiosi?

Di oggi le notizie gravissime comparse su organi di stampa per cui le attività della CMC di Ravenna sembra siano state definitivamente bloccate, a causa della decisione del GIP del Tribunale di Trani sulla richiesta dell’interdizione totale dell’attività imprenditoriale.
L'inchiesta giudiziaria sul porto di Molfetta che coinvolge la CMC rischia di interrompere l'attività cantieristica del colosso delle costruzioni in Italia e nel mondo. Come è possibile che CMC oggi possa ancora lavorare per Expo 2015? Quali garanzie si pensa possa offrire? Che immagine diamo come Paese agli occhi del mondo?
La soluzione dei problemi non può essere delegata a giudici, ai funzionari di I.L. SpA, ai loro database e alle forze dell’ordine. I loro interventi sono essenziali. Ma non basta. Perché la Giunta regionale e la società Expo SpA non fanno il passo fondamentale di non accettare società come la stessa Mantovani SpA e la CMC nelle aziende appaltatrici a fronte delle gravi inchieste pendenti presso le Procure di altre Regioni e per le quali si è giunti addirittura ad una interruzione cautelare da parte della magistratura? Peraltro, se quanto afferma l’articolo di Ravenna e dintorni.it corrisponde a realtà, è lo stesso Pubblico Ministero titolare del fascicolo che ha disposto l’interruzione dei cantieri di CMC “in tutto il mondo”, quindi, rischieremmo ulteriormente inosservando tale provvedimento.
Cosa fa la Giunta e cosa fa Expo SpA per lavorare sui Protocolli legalità che devono intervenire più in profondità? L'abbiamo già detto in Commissione, questi Protocolli non sono efficaci. Bisogna allontanare "certe" aziende. In Lombardia, la regione dei finti anticorpi e dei furbi che si credono più furbi degli altri, la classe dirigente non si è ancora resa conto di quale sia la potenza reale della ‘ndrangheta, soprattutto dell’operare apparentemente in maniera lecita. Con conseguenze sotto gli occhi di tutti.

Abbiamo chiesto ufficialmente al dott. Sala, in qualità di Commissario Unico per Expo SpA, e alla Commissione Antimafia, rispettivamente, di allontanare e di lavorare URGENTEMENTE per impegnare la Giunta ad allontanare dagli appalti legati ad Expo anche quelle aziende coinvolte in indagini fuori Regione Lombardia, come Mantovani SpA e CMC.

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