mercoledì 13 novembre 2013

CV politico di Casini e l'Unione dei Carcerati

UDC - Unione DEI Carcerati e CASINI = braccia rubate all'agricoltura - 17 agosto 2012 alle ore 13.58
Se oggi Pierferdinando Casini è uno degli uomini più influenti della politica nazionale, le radici di questo inevitabile, moderato, successo centrista risiedono tra i portici della Bologna anni Settanta.
Classe ’55, natali a Grizzana Morandi sull’Appennino bolognese, Casini esce dalla scuola più autorevole e blasonata della Bologna che conta: il liceo classico Galvani. Di lì a poco una laurea in giurisprudenzaall’Alma Mater di via Zamboni e subito la carriera politica in una Dc tardo anni settanta che si barcamena tra morotei e dorotei. A Bologna comunque la differenza conta poco. Casini entra in Consiglio Comunale nel 1980 assieme a Enrico Boselli e Walter Vitali. Non sono nemmeno trentenni, la meglio gioventù riscuote subito successo: da Palazzo d’Accursio si vola subito con Alitalia per Montecitorio.

Deputato Dc nel 1983, probabilmente il più giovane nella storia d’Italia, frequenta la corrente diAntonio Bisaglia. E alla morte del leader rodigino si accoda alla corte di Arnaldo Forlani: “Ringrazio i miei elettori, ma non sono animato da ambizione politica, sono qui solo per servirli”.
Non ama molto Ciriaco De Mita e nemmeno Beniamino Andreatta, altro leader più esposto sul versante sinistro della Dc, ma è amato dalle suore e dalle signore di buona famiglia. Nel 1982 Casini sposa Roberta Lubich, ex moglie di Francesco Segafredo. Matrimonio che dura fino al 1998 (la Sacra Rota annulla con bolla papale), quando Casini sposa Azzurra Caltagiorne, figlia di uno dei più importanti e discussi costruttori italiani, Francesco Saverio Caltagirone.
A Bologna intanto comincia a costruire consenso e amicizie influenti: nell’ambito dell’editoria conAndrea Riffser, presidente Monrif che detiene il Resto del Carlino; Angelo Rovati, grande amico di Romano Prodi; Bibi Ballandi, tra i più potenti organizzatori di eventi culturali come il Congresso Eucaristico del settembre ’97 in cui Bob Dylan si genuflette e bacia la mano a papa Wojtyla.
Sacro e profano si uniscono nel leader Udc come in nessun ex democristiano di lungo corso.Garantista negli anni di Tangentopoli, schiva gli schizzi di fango che cancellano la Democrazia Cristiana dalla storia d’Italia. E invece di piangersi addosso per la scomparsa, Casini reagisce ricostruendone un pezzo bello grosso.
Nel 1993 non segue i popolari di Martinazzoli, ininfluente ago della bilancia nell’anno della discesa in campo di Berlusconi, crea il Ccd, si allea con Berlusconi, la Lega Nord e l’Msi di Fini e va al governo. Berlusconi lo ringrazia anche troppo e lo manda perfino al parlamento europeo, anche se la lingua inglese non è il cavallo di battaglia dell’onorevolissimo bolognese.
Casini, però, cambia continuamente compagni di viaggio: sta con Mastella e D’Onofrio nel Ccd, poi con Buttiglione nel 2002 quando fonde il Ccd con la Cdu per farne l’attuale Udc. Annusa l’aria, capisce che Berlusconi è in fase calante e già dalle elezioni del 2006 vinte da Prodi, poi in quelle del 2008 vinte da Berlusconi corre da solo. L’Udc sembra morta, ma è il braccio della tenaglia che va verso il centro e che lentamente schiaccerà il re di Arcore.
L’amico Gianfranco Fini, altro politico bolognese, che ha in comune con il leader doroteo una bella sciarpa rossoblu del Bologna football club arrotolata attorno al collo nelle sere d’inverno, lo aspetta a destra con Fli, costola di un Pdl in deambulazione, attuale alleato dell’Udc nel cosiddetto Terzo Polo, per chiudere la morsa della tenaglia.
Alcuni grossi imbarazzi (la candidatura di Totò Cuffaro in Sicilia, uno scandaletto poi finito in niente di trenta vani catastali in zona Trieste a Roma ottenuti a prezzi di favore per la ex suocera) è nell’ambito bolognese che Casini spicca per lungimiranza e vitalità politica: la candidatura di Guazzaloca e la trovata della lista civica a supporto è sua fin dal 1994.
Impossibile resistergli, improbabile governare il paese senza il suo appoggio. Ad oggi è il Pd diBersani, in una riedizione delle alleanze cattocomuniste di fine anni settanta, a dimostrare paura di un distacco da Casini più di ogni altra cosa. Caduto Berlusconi, con un arrembante Terzo Polo, ora manca il coronamento di una carriera: la presidenza della Repubblica, da soffiare a Romano Prodi.

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Braccia rubate al lavoro: Pierferdinando Casini
La rubrica domenicale dedicata a coloro che non si sa bene chi siano e che cosa facciano: Braccia rubate al lavoro.
Casini, chi è Casini?
Pierferdinando Casini esordisce come portaborse in giovanissima età. Lo si ricorda portare la borsa al parroco e al preside della scuola. I compagni lo battezzano Pierbidello.Pierferdi reagisce dicendo loro” schernitemi pure, ma un giorno sarò presidente della Camera “. Subito democristiano, diventa portaborse e fedelissimo dell’onorevole Tesini, e si distingue nella battaglia contro il divorzio. Quando Tesini cade in disgrazia, Pierferdi lo molla e quasi nega di averlo conosciuto. Salta a piè pari alle dipendenze di Silvio Berlusconi.
Viene definito il bello della Dc e anche l’Anthony Perkins della destra moderata. Lui si schermisce. Ma è molto più pericoloso dell’attore di Psycho e, soprattutto, non si farà mai beccare. Si distingue per inciuci e legami con capitali bancari e operazioni immobiliari, e per l’abitudine di scroccare ovunque, non pagando in quanto onorevole. Inizia a studiare da maleminore. Ogni notte si trova con Pera, Bossi, e Storace e insieme studiano il copione del giorno dopo. Se Bossi spara grosso, lui modera, se Storace urla, lui minimizza, se Pera parla, lui fa finta di capirlo. Così si guadagna la fama, appunto di maleminore, e di meno destro dei destri della destra. Lui si schermisce. Ma la sua fama è largamente usurpata in quanto, sulla morale cattolica, è a destra di Torquemada.
Oggi non è più così bello e più che Anthony Perkins sembra Iggy Pop. A sinistra qualcuno lo trova quasi sopportabile, lui e Rutelli escono spesso insieme a comprare marsupi e borsette, una vecchia passione per entrambi. Per alcuni è il nuovo presidente del consiglio, per altri l’uomo che farà risorgere la Dc, per altri è un democristiano riciclato abbastanza ipocrita e falso, che non fa che obbedire da anni a ogni schifezza berlusconiana. Lui si schermisce.
Frasi celebri:“Solidarietà a Dell’Utri”, dopo la condanna a 9 anni per mafia il 12 dicembre del 2004.“Chi avrà più tela da tessere, la tesserà”.“O si cambia o si perde”.Mandiamolo a lavorare.Che lavoro gli fareste fare:a. il male minoreb. il genero di Caltagirone che si schermiscec. l’attor giovane in un film di serie B
 Di Beppe Grillo e Stefano Benni (il Lupo).

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Beppe Grillo l'UDC e Casini


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L’IMPRENDITORE CALTAGIRONE ARRESTATO AD IMPERIA
Notizia clamorosa quella che arriva stamane dalla Liguria. Il presidente dell’Acqua Pia Antica Marcia, Francesco Bellavista Caltagirone, è stato fermato dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con la Polizia Postale, nell’ambito dell’indagine della Procura di Imperia sulla costruzione del nuovo porto turistico della cittadina. A chiedere la misura cautelare, concessa dal Gip, è stato il Pm di Imperia, Maria Antonia Cazzaro. L’ipotesi per Bellavista Caltagirone è quella di truffa ai danni dello Stato.
Secondo le prime indiscrezioni, Bellavista Caltagirone sarebbe stato fermato proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla realizzazione del nuovo porticciolo turistico del capoluogo, in cui è indagato anche l’ex ministro Claudio Scajola. Il fermo è stato eseguito poco dopo le 10.
Il suocero dell’On Casini ha reagito in modo duro all’arresto con una dichiarazione raccolta dall’agenzia di stampa AdnKronos ”E’ inverosimile che, dopo due anni di indagini, ci possa essere qualsiasi ipotesi di pericolo di fuga o di inquinamento delle prove”. Caltagirone, ha fatto notare che lui stesso abbia chiesto “più volte di essere sentito dal pm”.
L’indagine è stata avviata nell’ottobre del 2010 e riguarda la costruzione del nuovo porto, in cui è impegnata la Porto di Imperia Spa. Il Gruppo Acqua Marcia, attraverso la controllata Acqua Mare, ha acquisito il 33% delle azioni della società impegnata nella realizzazione del porto. Bellavista Caltagirone è stato fermato mentre si trovava al Comune di Imperia per un appuntamento con il sindaco. Adesso si dovranno accertare cause e responsabilità, un percorso che promette tempi tutt’altro che brevi.
http://www.meridianamagazine.org/20120305/limprenditore-caltagirone-arrestato-ad-imperia/#.UC4yWKkaP7A

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GRILLO CONTRO CASINI E LA CASTA


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E il suocero di Casini tiene in pugno lUdc con 2 milioni di euro
IPOTECA Grazie a sovvenzioni così ingenti, il peso del costruttore nel partito è immenso
RomaSi fa presto a dire Udc. Magari pronunciandola U-dc, staccando leggermente la vocale dalle consonanti e facendo tornare a galla così, per assonanza, la sua vecchia origine democristiana. Udc sta ufficialmente per Unione di Centro, ma in realtà potrebbe significare «Unico donatore Caltagirone», oppure «Unione dei Caltagirone». Sfogliando infatti la documentazione sul finanziamento ai partiti politici nel 2008, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale, si scopre che la quasi totalità delle sottoscrizioni ricevute dai centristi sono arrivate da privati o società legate in qualche modo al gruppo del costruttore romano.Certo, non cè nulla di scorretto: si tratta di elargizioni regolarmente segnalate. E in fondo, come si dice in gergo giornalistico, non cè nemmeno «la notizia». Pier Ferdinando Casini è il marito di Azzurra Caltagirone, con la quale ha avuto due figli, ed è il genero di Francesco Gaetano. E il giornale di famiglia, il Messaggero, intervista spesso e volentieri lex presidente della Camera, concedendogli sempre adeguato spazio. Insomma, che ci fosse un legame stretto non è una novità. Ma adesso ci sono nero su bianco, le cifre di questo rapporto parental-politico-editoriale. Basta appunto dare unocchiata ai finanziamenti del 2008. In quellanno lUdc ha ricevuto quattro milioni e 400mila euro: la metà sono irrintracciabili, perché la legge prevede che siano rese pubbliche solo le sottoscrizioni superiori ai cinquantamila euro. Ebbene, sui 2.272.832 euro restanti, 2.150.000 - cioè il 94 per cento - sono giunti dai Caltagirone. Contributi a titolo personale da centomila euro ciascuno sono registrati in entrata da Alessandro, Francesco, Gaetano e Francesco Gaetano Caltagirone. Altri centomila arrivano da Luisa Farinon, moglie di Francesco Gaetano. Mentre il resto delle sovvenzioni risultano erogate da società tutte in qualche maniera legate alla galassia. Lelenco è lungo. Ci sono lazienda Servizi Italia 2005, la compagnia Gestione Immobiliare, la Costedil, la Fincal, la Finspar, la Gamma srl, lImmobiliare Caltagirone, la Pantheon 2000, la Porto Torre, la Progecal 2005, la Quarta Iberica, la San Marco finanziaria, lUnione Generale Immobiliare, la VM 2008 srl, la WXIII/IE Commercial 4 srl. Questultima società, tra laltro, ebbe un ruolo nella vicenda della controversa acquisizione da Assitalia di una palazzina di via Clitumno a Roma, i cui inquilini lamentarono di non aver potuto esercitare il proprio diritto di prelazione.Tutte queste sottoscrizioni sono di centomila euro, tranne la San Marco finanziaria spa, che di euro allUdc ne ha versati 150mila. E nella lista, gli unici contributi arrivati ai centristi di Casini da soggetti diversi sono i sessantamila euro versati dallimpresa Donati spa e i 62.832 di Michele Vietti: il vicesegretario del partito.
http://www.ilgiornale.it/news/e-suocero-casini-tiene-pugno-l-udc-2-milioni-euro.html

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Beppe grillo vs Casini



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Braccia rubate al lavoro: Pierferdinando Casini
La rubrica domenicale dedicata a coloro che non si sa bene chi siano e che cosa facciano: Braccia rubate al lavoro.
Casini, chi è CasIni?
Pierferdinando Casini esordisce come portaborse in giovanissima età. Lo si ricorda portare la borsa al parroco e al preside della scuola. I compagni lo battezzano Pierbidello.
Pierferdi reagisce dicendo loro” schernitemi pure, ma un giorno sarò presidente della Camera “. Subito democristiano, diventa portaborse e fedelissimo dell’onorevole Tesini, e si distingue nella battaglia contro il divorzio. Quando Tesini cade in disgrazia, Pierferdi lo molla e quasi nega di averlo conosciuto. Salta a piè pari alle dipendenze di Silvio Berlusconi.
Viene definito il bello della Dc e anche l’Anthony Perkins della destra moderata. Lui si schermisce. Ma è molto più pericoloso dell’attore di Psycho e, soprattutto, non si farà mai beccare. Si distingue per inciuci e legami con capitali bancari e operazioni immobiliari, e per l’abitudine di scroccare ovunque, non pagando in quanto onorevole. Inizia a studiare da maleminore. Ogni notte si trova con Pera, Bossi, e Storace e insieme studiano il copione del giorno dopo. Se Bossi spara grosso, lui modera, se Storace urla, lui minimizza, se Pera parla, lui fa finta di capirlo. Così si guadagna la fama, appunto di maleminore, e di meno destro dei destri della destra. Lui si schermisce. Ma la sua fama è largamente usurpata in quanto, sulla morale cattolica, è a destra di Torquemada.
Oggi non è più così bello e più che Anthony Perkins sembra Iggy Pop. A sinistra qualcuno lo trova quasi sopportabile, lui e Rutelli escono spesso insieme a comprare marsupi e borsette, una vecchia passione per entrambi. Per alcuni è il nuovo presidente del consiglio, per altri l’uomo che farà risorgere la Dc, per altri è un democristiano riciclato abbastanza ipocrita e falso, che non fa che obbedire da anni a ogni schifezza berlusconiana. Lui si schermisce.
Frasi celebri:
“Solidarietà a Dell’Utri”, dopo la condanna a 9 anni per mafia il 12 dicembre del 2004.
“Chi avrà più tela da tessere, la tesserà”.
“O si cambia o si perde”.
Mandiamolo a lavorare.
Che lavoro gli fareste fare:
a. il male minore
b. il genero di Caltagirone che si schermisce
c. l’attor giovane in un film di serie B
Di Beppe Grillo e Stefano Benni (il Lupo).

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La febbre terzana che ha colpito Bersani che sproloquia di "non vittoria" ha colpito anche Azzuro Caltagirone, in arte Casini. Premessa: il MoVimento 5 Stelle ha rifiutato in passato il rimborso elettorale di un milione e settecentomila euro per le regionali e rinuncerà ai rimborsi per le prossime politiche, che potrebbero superare i 100 milioni di euro e più con le attuali previsioni di voto. Quindi i soldi il M5S non li vuole. Difficile da capire per i partiti che sui soldi ci campano, ma è "Tutto Vero", come titolò la Gazzetta dello Sport dopo la vittoria della nazionale in Germania che poi andò a Berlino. La mossa piercasinanda (copyright Travaglio) è da vero politico consumato. Riflettete: se il M5S non vuole i soldi è allora necessaria una legge ad hoc per impedirgli di prenderli! L'UDC ha presentato un emendamento che condiziona l'erogazione dei contributi all'esistenza di uno Statuto, che tutti i partiti hanno, come è ovvio e quindi è ad hoc per il M5S. La Camera ha approvato entusiasta con 342 si, 104 astenuti e 54 no. Il MoVimento 5 Stelle ha uno Statuto di soli 7 punti che non prevede neppure l'esistenza di un tesoriere, né tanto meno di finanziamenti elettorali. Si chiama "Non Statuto", ma è uno Statuto a tutti gli effetti. Lo propongo come modello ai partiti, non invocherò il copyright. Invece di tagliare i loro contributi di un miliardo di euro, li tagliano al M5S che non li vuole. Geniale!
L'emendamento udiccino conteneva anche un appello alla democrazia, lo Statuto (quello che consente di prendere i soldi) deve essere "conformato a principi democratici nella vita interna con particolare riguardo alla scelta dei candidati, al rispetto delle minoranze, ai diritti degli iscritti". Ma questo è un autogol, una mossa degna di Tafazzi, del QI di Casini. I candidati nei partiti sono infatti "nominati" dai segretari di partito grazie alla legge elettorale "Porcellum", alla faccia della democrazia interna, quindi non potranno più percepire rimborsi. Giusto? Giusto! A proposito, qualcuno mi presta i soldi per la colazione?
http://www.beppegrillo.it/2012/05/il_qi_di_casini.html

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Cuffaro e Casini, una storia d'amore
Dopo la condanna definitiva di Cuffaro, Casini dovrebbe, per pudore, ritirarsi a vita privata. A Santoro, Pierferdinando rispose che in caso di colpevolezza di Vasavasa (da lui sempre difeso) ne avrebbe tratto le conseguenze politiche. Va ricordato che anche Dell'Utri è in attesa della sentenza definitiva e Casini, da presidente della Camera, dichiarò: "Solidarietà a Dell’Utri”, dopo la condanna a nove anni per mafia il 12 dicembre del 2004.
"MA SALVATORE CUFFARO, CHI VUOLE PRENDERE PER IL CUCULO, CON IL "MI COSTITUISCO”? FACCIAMO DUE CONTI: Condanna definitiva a 7 anni da cui togliamo 3 anni di sconto con la condizionale e varie agevolazioni che sono concessi a tutti, 3 anni di sconto per l’indulto di Prodi & C. del 2006, 1 anno di sconto di pena agli arresti domiciliari per l’ultimo “indultino mascherato” made in “Alfano- Berlusconi-Bossi” per sfoltire le carceri. Risultato: SALVATORE CUFFARO, SI’ PRESENTA A REGINA COELI, FIRMA IL REGISTRO DELLE PRESENZE E TORNA A CASA. Che Schifo." Paolo R.
http://www.beppegrillo.it/2011/01/cuffaro_e_casini_una_storia_damore.html

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Passaparola - Muzio Scevola Casini - Marco Travaglio



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La faccia come il culo
Casini disse a Santoro, testimoni qualche milione di italiani, che si sarebbe "Assunto la responsabilità politica" della candidatura di Cuffaro "di fronte al Paese" in caso di condanna di Vasavasa. E aggiunse "Sarei nella condizione di chiedere scusa". La Sicilia è un serbatoio importante di voti per l'UDC. Cuffaro presidente di Regione è stato una garanzia per le elezioni. Casini ha incassato il risultato elettorale. La storia è questa, nella sua semplicità. Ora, che Cuffaro è in carcere, Azzurro Caltagirone dovrebbe avere la dignità di dimettersi. Come è ovvio non ci pensa neppure.
Una cittadina lo ha affrontato per strada: "Tre anni fa le chiesi perché candidava Cuffaro e lei lo difese a spada tratta, oggi farebbe una dichiarazione di scuse ai suoi elettori e agli italiani?". La risposta è degna di un allievo di Forlani (ricordate? quello con la bavetta in tribunale): "Credo che Cuffaro stia dando una lezione di dignità enorme, non ha neanche aspettato che il Senato stabilisse di mandarlo in galera (ricordo che stiamo parlando di un condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra). Si è presentato dimostrando di aver fiducia nella magistratura (?). Credo che abbia dimostrato che in una condanna di questo tipo c'è uno stile e un rispetto per le Istituzioni, di questo bisogna dargli atto.".
Riassunto del casinipensiero: Cuffaro ha dignità perché non si è dato alla fuga, ha fiducia nei giudici che in lui non ne hanno proprio per nulla e lo hanno condannato in tutti e tre i gradi di giudizio, ha stile e rispetto per le Istituzioni che lui per primo ha infangato con il suo comportamento. Ma, soprattutto, Casini è incollato alla poltrona, non ritiene di avere alcuna responsabilità politica. Lui che c'entra, mica si chiama Salvatore. Lui si tiene i voti e l'altro la galera. Diamo a Pierferdinando il beneficio del dubbio, ma anche in questo caso non dovrebbe essergli affidata neppure la presunta nipote di Mubarak. Chi candiderà la prossima volta Pierferdinando che, in veste di presidente della Camera, nel 2004 fece avere il suo sostegno e la sua stima a Marcello Dell'Utri alla vigilia della condanna di primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa emessa dal tribunale di Palermo? Si dice che Follini sia stato incaricato di fare scouting nei tribunali della Repubblica per promuovere facce nuove per la politica. Uno, massimo due gradi di giudizio, rispetto per le Istituzioni, dignità a strafottere e un collegio elettorale da portare in dote. Legislatura offresi, trattativa riservata. Quando ascolto Casini mi pongo sempre la stessa domanda? E' nato prima il culo o prima la faccia?


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Il nostro dipendente Casini, che sta facendo il presidente della Camera pagato con le nostre tasse, non sta lavorando come dovrebbe.
I nostri dipendenti che compongono il governo, pagati con le nostre tasse, propongono una riforma elettorale che nessun cittadino ha chiesto, che è utile solo a loro per prendere più deputati alle prossime elezioni e sperare di salvarsi il c..o dopo anni di malgoverno.
Una legge che non è stata riportata nel programma elettorale, che non ha nessun motivo di urgenza, che è un golpino di Stato.
L’iter di questa legge-aborto si svolge alla Camera, l'arbitro alla Camera è il dipendente Casini che nella sua funzione di presidente della Camera dovrebbe essere super partes e non lo è.
Licenziamolo!
Chiedo ai partiti dell’opposizione di presentare(subito) una mozione di sfiducia contro il dipendente cattolicodivorziato Casini, contro il genero di Caltagirone Casini che chiede ragione delle intercettazioni e della loro pubblicazione alla Procura di Milano forte della sua carica, ma soprattutto contro il presidente della Camera Casini.
Per dare una mano anche noi si può inviare una mail all’indirizzo del dipendente Casini: CASINI_P@camera.it,
con il seguente testo: “Casini sei licenziato per giusta causa”.
Ps: Il World Economic Forum ha classificato l’Italia al 47° posto per competitività nel mondo. Tutti i Paesi europei, ad eccezione della Polonia ci precedono. Nel 2001, quando entrò in carica questo governo, l’Italia era al 21° posto.
http://www.beppegrillo.it/2005/09/licenziamo_il_d.html


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CASINI SU TAV
















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