martedì 29 ottobre 2013

Per non dimenticare... Laurea di Guido Crosetto


Politici laureati per finta? Guido Crosetto si aggiunge alla lista

Fra i politici laureati per finta ci potrebbe essere anche Guido Crosetto, ex deputato del PdL, fondatore, insieme a Giorgia Meloni e ad Ignazio La Russa, del partito Fratelli d’Italia. Il sito Lo spiffero ha accusato Crosetto di avere una laurea fasulla in Economia e commercio. A quanto pare i suoi esami risulterebbero fermi al 1991. Eppure lo stesso Crosetto ha affermato di essere laureato, su Wikipedia si fa riferimento alla laurea, così anche come nella biografia contenuta all’interno del sito della Camera. In seguito alle segnalazioni messe a punto, sono state modificate le note biografiche dell’ex sottosegretario alla Difesa.
Adesso Guido Crosetto vuole precisare ed ammette che scioccamente può anche aver lasciato intendere di essere laureato. A quanto pare si sarebbe trattato di una “innocente bugia”, frutto della “debolezza umana”. Queste sono le spiegazioni di Crosetto, ma evidentemente il fenomeno della finta laurea continua ad insinuarsi.

Di recente c’è stato anche un altro caso, che ha suscitato parecchio clamore, quello di Oscar Giannino e delle finte lauree e master che hanno portato alle dimissioni del giornalista da presidente di FARE per Fermare il declino. Forse la vera novità sono le dimissioni, anche se c’è da dire che Giannino è rimasto il candidato premier del partito da lui fondato, ma in fatto di stranezze dei politici siamo quasi abituati. Prima di lui ci sono stati altri che hanno millantato titoli accademici e affini, con Università straniere tirate in ballo all’improvviso.
Quello che è certo è che siamo all’ennesima farsa: chi ha studiato veramente, facendo sacrifici e sudandosi la tanto agognata laurea, oggi si trova precario e in cerca di un lavoro, mentre chi non ha titoli accademici o li millanta siede, sedeva o forse siederà in Parlamento.
La finta laurea di Renzo Bossi e il finto dottor Umberto Bossi
Il caso che più ha fatto scalpore qualche mese fa è stata la laure di Renzo Bossi, figlio del Senatur Umberto. Nel corso delle indagini che hanno travolto la Lega Nord a maggio sui fondi pubblici usati dalla “family” Bossi, salta fuori la laurea in business management all’Università Kristal di Tirana. Il “Trota” si sarebbe laureato in Albania, dopo essere stato bocciato tre volte alla maturità in Italia: tutto sembra in regola, da Tirana minimizzano, poi chiedono spiegazioni, mentre dall’Italia Bossi jr replica: mi sono laureato a mia insaputa. “Non sono mai stato in Albania, non parlo l’albanese, non ho mai vantato titoli accademici e non sono mai stato a conoscenza di quel documento datato 2010″, affermò dopo l’ennesimo scandalo che aveva colpito lui e la famiglia Bossi, anche se nelle carte di Francesco Belsito quel diploma c’è.
Era il 2012 e solo allora il “Trota” seppe di avere una laurea tanto che aggiunse di non aver mai detto di essere laureato.
Renzo Bossi non è il solo della famiglia a (non) avere una laurea: il fondatore della Lega, Umberto Bossi, era un givane pieno di speranze e da poco sposato quando andava in giro a fare il dottore senza però aver mai preso la laurea in medicina: lo rivela la prima moglie, Gigliola Guidali, che chiese il divorzio dopo questa scoperta. In realtà Bossi si era iscritto all’Università di Pavia ma senza terminare gli studi, proclamandosi dottore, agli inizi della sua vita coniugale, senza averne il titolo.
La laurea di Antonio Di Pietro
Anche Antonio Di Pietro si è trovato a dover difendere il suo titolo di studio e più di una volta. La prima fu nel 2008 quando Silvio Berlusconi nel corso una puntata di Porta a Porta lo attaccò mettendo in dubbio i suoi studi e la laurea, ottenuta grazie ai favori dei servizi segreti. All’epoca scattò la denuncia del leader dell’IdV e nel maggio 2012 la magistratura gli ha dato ragione.
Il tormentone della laurea “facile”, ottenuta con favori o con una tesi fatta ad arte torna in tempi più recenti: il partito è travolto da alcuni scandali sull’uso dei fondi pubblici. Dal Corriere Marco Imarisio mette in fila “i silenzi e le ambiguità” del leader IdV: “La tesi venne discussa nel 1978, il giovane Di Pietro ci arrivò sostenendo 22 esami in 32 mesi, compresi ‘mattoni’ quali diritto privato, pubblico, amministrativo. L’istituto di presidenza della facoltà confermò a suo tempo che tutto era in regola. Ma le illazioni, falsità di vario genere, sono proseguite”, scriveva il giornalista.
Di Pietro mandò una risposta al giornale, spiegando ancora una volta che la sua laurea era vera e senza misteri. “Non è affatto vero che io mi sia laureato in modo anomalo. Mi sono iscritto all’Università di Milano nell’anno 1974 e mi sono laureato nel 1978, rispettando appieno il piano di studio all’epoca previsto da quell’Università per la laurea in legge”, rispose allegando anche “copia della causa per danni da me notificata al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per aver sostenuto nella trasmissione “Porta a Porta” del 10 aprile 2008 che la mia laurea fosse falsa”.
Il finto (?) master di Daniela Santanché
Quello di Giannino non è neanche il primo master finito sulle pagine della cronaca politica. Nell’occhio del ciclone è finita anche Daniela Santanché, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Sul curriculum pubblicato sul sito del governo si leggeva: “Laureata in Scienze politiche, consegue un master alla Sda Bocconi“, ma il settimanale “Oggi” scopre che non si tratta di un vero master, come conferma l’ateneo nel servizio del giornale. “Abbiamo verificato e dalla nostra banca dati alunni non risulta abbia frequentato un nostro master o mba. Non possiamo escludere, ma non abbiamo modo di verificare, che abbia frequentato un corso breve“. Dunque non un master, per cui occorre tempo e molto studio: secondo la Sda della Bocconi potrebbe trattarsi di un seminario di aggiornamento per manager che dura di norma qualche giorno, corsi che “non possono essere certo confusi con un master”.
Appena uscito l’articolo però la stessa Università rettifica: la Santanchè ha “frequentato il corso di formazione imprenditoriale in aula e su progetto della Sda Bocconi ‘Gemini – Progetto Nuove Imprese tra il 1992 e il 1993“, senza specificare se sia un master o meno. Caso chiuso, almeno per l’onorevole che trascina in tribunale sia Oggi sia il Fatto Quotidiano perché “con un’informazione falsa e incompleta hanno arrecato grave danno alla mia dignità e alla mia credibilità“.
Le finte lauree di Francesco Belsito e Monica Rizzi
Pare che i politici italiani siano particolarmente predisposti ad accaparrarsi finte lauree taroccate. In particolare, tra questi, quelli appartenenti alla Lega Nord sono molto attivi nel mostrare dei titoli di studio che, in realtà, non possiedono. Il caso è stato sollevato dal quotidiano Libero, che ha beccato il sottosegretario alla Semplificazione, Francesco Belsito, e l’assessore lombardo, Monica Rizzi, privi dei titoli di studio che i due hanno giurato, invece, di possedere. Il primo, infatti, ha dichiarato di possedere la laurea in Scienze Politiche o in Scienze della Comunicazione, ottenuti all’estero.
La seconda è finita indagata dalla Procura di Brescia per esercizio abusivo della professione di Psicologa. La Rizzi, inoltre, ha partecipato a diversi convegni ed ha incassato anche denaro per consulenze dalla Provincia. Eppure è solo diplomata. Quest’ultimo è il caso che più inquieta la Lega, poiché la Rizzi è vicina a Bossi. C’è chi afferma che la Lega è un sistema di potere.
Infatti, ha rinunciato alla circoscrizione di Brescia per far posto a Renzo Bossi, seguendolo in campagna elettorale. In compenso, ha ricevuto le deleghe allo Sport e ai Giovani. Per il sottosegretario Belsito, la faccenda è complicata. Non si trova neppure il diploma benché egli affermi di essere bi-laureato. Insomma, tutte stranezze che fanno dubitare molti tra chi, come l’Udc ligure, ha chiesto un’interrogazione alla Regione.

http://politica.nanopress.it/articolo/politici-laureati-per-finta-guido-crosetto-si-aggiunge-alla-lista/9813/

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