martedì 28 ottobre 2014

Il nucleare


Sicurezza nucleare: dubbi sul ritardo delle nomine dell'autorità di sicurezza. Sarà il solito poltronificio?
Il ritardo sulle nomine dell'autorità di controllo sulla sicurezza nucleare (Isin) fa pensare che i partiti di governo stiano cercando la quadra al loro interno, spartendosi ancora una volta le poltrone con una logica clientelare. Quei nomi, invece, devono rappresentare indipendenza dalle forze politiche e alta competenza scientifica. Per questo abbiamo presentato un'interrogazione per chiedere perché l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) non sia ancora operativo.
In ballo ci sono la gestione degli impianti nucleari italiani, la loro dismissione e la conservazione delle scorie radioattive altamente pericolose per la salute pubblica. Tutte attività che dovrà gestire l'Isin. Rendere immediatamente operativo l'Isin è una priorità a cui non si può più derogare. I ritardi accumulati hanno un costo che scontano i cittadini nella bolletta della luce. Il governo vuole evitare ulteriori sprechi? Bene, lo dimostri alleggerendo di 300 milioni di euro la bolletta degli italiani: tanto costa la lenta attività di smaltimento degli impianti atomici.
Se pensano che il Movimento 5 Stelle si accontenti di vuote promesse si sbagliano. Il governo ha una responsabilità nei confronti dei cittadini italiani. Con la sicurezza nucleare non si scherza. L'Isin avrebbe dovuto essere operativo già il 9 luglio scorso. Perché dopo tre mesi il governo ancora tace, ignorando le disposizioni che arrivano dall'Europa? In questo modo rischiamo di rimanere scoperti nel momento in cui è necessario decidere sull'individuazione delle aree idonee al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Oltre che l'apertura dell'ennesima procedura d'infrazione da parte della Commissione europea.
Il movimento di Grillo, infatti, chiede da tempo ai ministeri competenti di far presto. È necessario completare le fasi operative così come richiesto dalla direttiva 2011/70/Euratom in materia di sicurezza nucleare. Già il 20 novembre del 2013 la Commissione Ue aveva messo in mora il nostro Paese per il ritardo nel recepimento della direttiva stessa. Ora rischiamo di fare anche peggio.
Sotto accusa c'è anche la gestione "allegra" degli impianti affidata alla società di stato Sogin. Scarsa trasparenza nelle attività che si svolgono nei siti nucleari e aumento dei costi - così come registrato dalla Corte dei Conti - per i ritardi accumulati nel cronoprogramma, sono alcune delle critiche che abbiamo mosso nella nostra interrogazione.
Il ministero dell'Ambiente, di concerto con quello dello Sviluppo economico ha il compito di proporre i nomi che comporranno gli organi dell'Ispettorato, tra cui il direttore e i vertici dell'autorità di controllo. Questi nomi devono essere scelti tra persone di indiscussa moralità e indipendenza, di comprovata e documentata esperienza e professionalità ed elevata qualificazione e competenza nei settori della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell'ambiente e sulla valutazione di progetti complessi e di difesa contro gli eventi estremi naturali o incidentali.
La domanda che poniamo ai Ministri interessati é: intendono procedere urgentemente alla nomina del Direttore dell'Isin e dei membri della Consulta, al fine di rendere pienamente operativo l'Ispettorato e di garantire la sicurezza dei cittadini in relazione alle attività nucleari, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa europea e dalla disciplina italiana di recepimento?
Gianni Girotto, Capogruppo M5S - X Commissione Industria Senato
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/attivitaproduttive/2014/10/sicurezza-nucleare-dubbi-sul-ritardo-delle-nomine-dellautorita-di-sicurezza-sara-il-solito-poltronif.html



http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamentoeuropeo/cs/Agenzia_tamburrano_M5S_comunicato_nucleare_2392014f.pdf




Nucleare: governo mette a capo dell'Isin uomo di apparato senza competenze
Nell'ultimo Consiglio dei Ministri è stata avviata, su proposta del Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, la procedura per la nomina di Antonio Agostini a direttore dell'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin). Si tratta dell'ennesimo scandalo all'italiana, che non può passare in sordina. Antonio Agostini, infatti, è consigliere dei ruoli della presidenza del Consiglio dei ministri, un uomo legato all'apparato organico del vecchio potere politico e che, questo l'aspetto più grave, non ha alcuna competenza in materia, come invece richiederebbe il buon senso e come indica chiaramente la legge.
Il D.lgs 45/14, che ha recepito la Direttiva EURATOM che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, prevede che a capo dell'Isin siano scelte persone di indiscussa moralità e indipendenza, di comprovata e documentata esperienza e professionalità ed elevata qualificazione e competenza nei settori della sicurezza nucleare, della radioprotezione, della tutela dell'ambiente e sulla valutazione di progetti complessi e di difesa contro gli eventi estremi naturali o incidentali.
Per questo, la settimana scorsa, con un'interrogazione al Governo abbiamo sollevato come M5S i nostri timori sul rischio sicurezza per la mancata operatività dell'Isin chiedendo di intervenire con delle nomine che rispondessero a queste linee indicate dalla legge.
Il governo, come al solito, se ne infischia, alla faccia della rottamazione renziana del vecchio sistema! Solo che qui sono in ballo la sicurezza e la salute dei cittadini! Ricordiamo, infatti, che l'Isin deve controllare i lasciti nucleari italiani: parliamo di rifiuti nucleari, della gestione di scorie radioattive, del deposito nazionale di scorie nucleari. Un compito delicato, affidato alla Sogin, una società pubblica che troppo spesso è andata alla ribalta delle cronache per una gestione opaca dei suoi affari. Basta ricordare il caso di Scanzano o le indagini sulla "cricca" dell'Expo e gli appalti pilotati sull'affidamento per la realizzazione di strutture che avrebbero dovuto mettere in sicurezza proprio i rifiuti nucleari.
Ora la proposta di questa nomina scandalosa dovrà passare al vaglio delle competenti Commissioni parlamentari: il Movimento 5 Stelle è pronto a dare battaglia. Non possiamo accettare che spartizioni e giochi di potere si facciano sulla pelle degli italiani e sulla sicurezza del Paese.
Gianni Girotto, Capogruppo Commissione Attività Produttive Senato
http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/2014/10/nucleare-governo-mette-a-capo-dellisin-uomo-di-apparato-senza-competenze.html
















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